A te, allenatore di pallavolo
A te che sei un allenatore di pallavolo, proprio come me.
A te che passi i tuoi pomeriggi e le tue sere in una palestra, tra lacrime e sorrisi, cadute e rincorse, delusioni e successi. Tra palloni sgonfi e sgualciti, schiacciati da centinaia di mani con i loro sogni e le loro speranze.
A te che a volte devi essere come un padre, fermo, anche quando vorresti lasciar correre, perché sai che un solo esempio è più importante di mille parole. E allo stesso tempo un fratello quando qualcuno ha bisogno di un riferimento importante . Un insegnante all’occorrenza, uno psicologo quando serve, un motivatore se necessario.
A te che spesso ti destreggi tra genitori che ti ricordano come si dovrebbe fare, dirigenti che ti spiegano cosa si dovrebbe fare, atleti che condividono quello che vorrebbero fare. Loro.
E ad ognuno vorresti rispondere semplicemente con un
Abbiate fiducia, e divertitevi!
A te che non conosci più i giorni festivi perché il weekend è rigorosamente dedicato al campionato mentre le festività sono perfette per fare lavoro in palestra.
A te che monti, smonti, poi rimonti. E nel farlo ti rendi conto che quella rete messa lì nel mezzo del campo è intrisa della fatica e delle emozioni di chi negli anni è passato prima di te. E improvvisamente ti fermi un attimo, sentendoti parte di qualcosa di magico.
A te che programmi gli allenamenti, i periodi, le sedute. Inventi, crei, progetti. E regolarmente devi cambiare tutto all’ultimo secondo perché rimani senza alzatori. O perché c’è lo studio, la scuola, il lavoro, la febbre. Allora ti rimbocchi le maniche e decidi di entrare in palestra ancora una volta pronto a re-inventare, ri-creare, ri-progettare, perché in fondo pensi
Il tuo ruolo richiede flessibilità
A te che hai ogni giorno la grande responsabilità e l’immenso onore di avere affidate nelle tue mani le vite di chi crede in te e non si perde neanche un allenamento. Di chi desidera profondamente migliorarsi, crescere e imparare, di chi nemmeno immagina quali incredibili potenzialità porta dentro di sé, eppure sa che vuole essere proprio lì in palestra, con la sua squadra. E allora ti rendi conto che per ogni tuo atleta tu puoi essere una scintilla che accende un fuoco che arderà per sempre.
A te che tra ore di tecnica, tattica o psicologia, ti sei emozionato come un bambino quando uno dei tuoi atleti si è girato verso di te stupito e fiero di sé per essere riuscito a fare una grande schiacciata, o un muro punto, un’alzata epica, o una difesa impossibile.
A te che provi a trasmettere i valori dello sport, quelli che ti hanno permesso di essere la persona che sei, che sono stelle fisse nel tuo cielo. Perché sai bene che la tua passione è grande, ma unita ai tuoi valori diventa invincibile.
A te che hai la certezza che il mondo possa essere migliore se continui a fare quello che fai con lo stesso impegno e la stessa determinazione, io auguro la gioia di imparare da ogni vittoria e da ogni sconfitta. La grandezza di amare quello che fai e fare quello che ami. La generosità di credere in ciascuno dei tuoi atleti, nessuno escluso.
E quando, dopo il prossimo allenamento, qualcuno ti chiederà come mille altre volte «Sì ma tu che lavoro fai?» ti auguro il coraggio di rispondere
Faccio il lavoro più bello del mondo: l’allenatore di pallavolo!
Un articolo di Diego Nardi. Qui potete trovare l’originale