Maggio 25, 2022

«Tutto è iniziato con una rete». Storia di pallavolo nella REMS

Tommaso Dotta

Tutto è cominciato con una rete da pallavolo.

Una rete montata nel cortile di una REMS, una struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali, proprio all’ombra delle mura perimetrali dell’edificio, un ex carcere.

Con appena due palloni Eleonora Terzini, allenatrice della Cerretese Pallavolo e psicologa, ha dato il via ad un’attività motoria per gli ospiti della struttura. Ha vinto la loro ritrosia e le difficoltà motorie, anche date dai farmaci che devono assumere. Li ha fatto entusiasmare al gioco. Con pazienza e passione, ha fatto sì che questo appuntamento divenisse bimensile.

«Sono quasi tutti giovani, con storie davvero pesanti alle spalle – spiega Eleonora -. Fino a qualche tempo fa sarebbero stati rinchiusi in ospedali psichiatrici senza possibilità di vedere più l’esterno. Oggi l’approccio è, fortunatamente, un po’ cambiato, pur con tutte le difficoltà».

Oggi, a poco più di un anno di distanza dall’inizio del progetto, questa particolare “squadra” di pallavolo ha iniziato a uscire dalla REMS per allenarsi nel palazzetto di Cerreto Guidi, nella città metropolitana di Firenze, potendo quindi usufruire di tutte le attrezzature necessarie.

Al loro primo allenamento al palasport hanno partecipato anche allenatori e dirigenti.

Cerretese pallavolo REMS

«Avere una REMS nel proprio territorio non è semplice – spiega Stefano Berlincioni, dirigente della Cerretese Pallavolo -. Si tratta di persone ritenute socialmente pericolose, che risiedono in strutture senza particolare vigilanza, solo personale medico. Il nostro obiettivo è aiutare la REMS stessa, ma anche la comunità a capire che non si tratta di detenzione ma di un percorso di reinserimento sociale. Con la pallavolo, i ragazzi possono spezzare la monotonia della routine in struttura e, speriamo, tornare a una vita fuori dalla REMS».

«Ci piace che si parli di questo progetto perché vorremmo essere da esempio – continua Stefano -. Io stesso, nell’ideare i progetti, prendo spunto da quello che altri riescono a realizzare. Il sogno ora è quello, un giorno, di poter magari organizzare partitelle con altre REMS».

«Ringraziamo di cuore – conclude Stefano – le istituzioni presenti all’allenamento sia per il Comune di Empoli, Valentina Torrini, che per il Comune di Cerreto Guidi, Mariangela Castagnoli e Moreno Costagli, oltre ovviamente al dottor Franco Scarpa, direttore della REMS, e a tutto il suo staff».