A due anni dal terremoto, le ragazze del Norcia Volley tornano a giocare “in casa”
Ci sono storie sportive che valgono la pena di essere raccontate, anche se a far notizia non sono i risultati sul campo, le mirabolanti vittorie o le prestazioni fenomenali dei campioni.
È la piccola storia della Norcia Volley che, da questa settimana, può tornare a far giocare le proprie squadre nella città natale di San Benedetto, a distanza di due anni dal terribile terremoto che ha colpito l’Appennino umbro. E per la società la felicità equivale a quella di alzare uno splendido trofeo.
Per due anni le giovani giocatrici nursine sono state costrette all’esilio. In principio dovettero interrompere l’attività perché le ragazze si trovavano sparse in giro per l’Umbria. Lo scorso anno sono riuscite a riformare il gruppo e, pur di allenarsi, hanno girovagato tra i paesi circostanti, come Cerreto di Spoleto o Sellano, compiendo decine, centinaia di chilometri in macchina.
L’attesa dunque è stata lunga. Ma finalmente a luglio è stata inaugurata una tensostruttura a uso sportivo; da settembre la squadra di pallavolo è tornata a casa. Le difficoltà non sono mancate: nei primi due mesi le atlete hanno dovuto allenarsi senza la rete, che è arrivata solo la scorsa settimana. Il nuovo impianto sportivo è utilizzato dalle scuole e da molte altre discipline, come tennis e calcio a 5, pertanto gli orari a disposizione sono pochi. Colmare il divario tecnico con le avversarie, dopo anni così difficili, sarà complicato.
Eppure la soddisfazione per essere tornate nella loro città sta compensando le problematiche. Le iscrizioni sono tornate a crescere, così come l’ottimismo; tanto che oggi è nata anche una nuova squadra Under 12.
Oggi la formazione maggiore scenderà in campo alle 17 per la prima partita ufficiale del campionato e si misurerà con Trevi. A due anni dal sisma che ha sconvolto le loro vite, per le ragazze si concretizza il sogno di tornare a giocare nella propria città. «Sono molto emozionate – racconta Francesca Di Curzio, la loro allenatrice -. Sono stati anni complicati. Ci siamo allenati all’aperto. Abbiamo dovuto far chilometri anche per giocare le partite in casa. Eppure molte hanno tenuto duro, spinte dalla passione».
Articolo originale su Pianeta Volley