La Lega vieta lo sponsor sul manicotto. Ivan se lo tatua sul braccio
Il nuovo tatuaggio di Ivan Zaytsev è destinato a far discutere.
Si tratta del logo della Red Bull, azienda che lo ha scelto come testimonial nel mondo della pallavolo. Cosa ha portato Ivan a una scelta così drastica?
Andiamo con ordine.
È il 29-30 aprile 2016, giorno della Final four di Champions League a Roma. Ivan Zaytsev si presenta in campo con un manicotto bianco targato Red Bull. Lo indosserà anche nella parte conclusiva del campionato.
Con l’arrivo dell’estate la Fipav decide di porre un freno alle sponsorizzazioni dei singoli atleti. Nell’occhio del ciclone finisce proprio Ivan che, dopo le Olimpiadi di Rio, è diventato il pallavolista più popolare d’Italia. E il più ricercato dagli sponsor.
La situazione precipita nel peggiore dei modi: lo Zar, inamovibile nel voler indossare le sue scarpe Adidas, viene escluso dalla Nazionale, che ha invece sposato le Mizuno. Finisce per saltare gli Europei, in quello che è passato alla storia come shoes gate.
Ma c’è di più. Cavalcando la stessa onda, la Lega Volley prepara una nuova norma in vista della stagione 2017/2018. Prevede che
l’utilizzo di sottomaglie, bendaggi compressivi e imbottiture (di protezione dagli infortuni), sottobraccia, accessori ed altre attrezzature tecniche è possibile a condizione che le stesse: (i) siano dello stesso colore dominante della maglia da gioco, in modo da non generare confusione negli ufficiali di gara e negli spettatori; (ii) siano uniformi per tutta la squadra; (iii) riportino esclusivamente scritte, immagini, o loghi di sponsor della società
È stata scritta apposta per tarpare le ali a Ivan Zaytsev? Oppure serve a proteggere le società sportive e la “purezza” del nostro sport?
Chi lo sa. In ogni caso lo Zar, forse anche per dimostrare che nessuno gli può mettere i piedi in testa, ha deciso di ribellarsi: si è tatuato (in modo non permanente) lo sponsor sul braccio. Scacco alla Lega.
È un sotterfugio che farà discutere. Può il corpo di un atleta essere utilizzato per scopi pubblicitari?
Insomma, tra chi è dalla parte dello Zar e chi, invece, da quello della Lega, una sola cosa è certa: siamo di fronte a un braccio di ferro che farà la storia del nostro sport ed è destinato a cambiarne le regole.