Gennaio 12, 2022

Nei numeri, l’impatto di Paola Egonu sulla pallavolo italiana

Tommaso Dotta

Paola Ogechi Egonu ha esordito in serie A1 nella stagione 2015/2016, a soli 16 anni. Da allora, la pallavolo italiana non è stata più la stessa.

Curiosamente, proprio in quell’anno (il primo dicembre del 2015) è nata la nostra community: Problemi di Volley. Abbiamo quindi avuto modo di assistere alla sua parabola da una posizione di privilegio.

Spesso ci è capitato di sentir parlare di lei come della miglior pallavolista al mondo. È davvero così? Difficile a dirsi, essendo il volley uno sport in cui ogni ruolo è fondamentale per il successo degli altri.

Un modo di quantificare il suo impatto però esiste: sono i numeri.

I dati, le statistiche a disposizione permettono di spiegare anche a chi non è esperto di volley cosa significhi fare davvero la differenza.

Iniziamo da qui. Paola Egonu è nata nel 1998, oggi ha 23 anni ed è alta 1 metro e 93. Da sempre ha messo in mostra formidabili doti di salto. Secondo Wikipedia tocca i 3 metri e 44 centimetri in attacco, con rincorsa, e 3 metri e 21 a muro, senza rincorsa (la rete femminile, per capirci, è 2 e 24; quella maschile 2 e 43).

Nei primi anni del Club Italia, che riunisce le migliori giovani promesse della Nazionale, ha giocato anche da schiacciatore di posto 4, con compiti di ricezione. Poi i suoi allenatori hanno preferito farla concentrare sull’attacco. E hanno avuto ragione.


Punti realizzati

Iniziamo col dire che Paola Egonu è un opposto: è il principale terminale offensivo della squadra, attaccando sia in prima che in seconda linea. È normale, quindi, che si trovi spesso chiamata in causa. Detto questo, il suo volume di punti è sempre stato mostruoso.

Alla terza giornata della stagione 2016/2017, Paola Egonu mette a segno contro Firenze 46 punti. È record: il maggior numero di punti mai realizzato in una sola partita, nella storia del campionato italiano di serie A femminile.

Questo record nel frattempo è stato infranto. Da chi? Da lei stessa. In una partita molto ma molto più importante: 47 punti in gara 1 di finale scudetto 2019/2020 contro Novara.

Prestazioni incredibili, ma non frutto del caso. La ragazza ha infatti messo a terra 45 palloni anche nella semifinale del mondiale 2018 contro la Cina. 40 nella finale di CEV Champions League 2020 poi vinta contro il Vakifbank di Istanbul.

In tutti i suoi anni in serie A1 Paola ha siglato 3368 punti di cui 2898 in attacco, 236 in battuta, 234 a muro. Senza contare le partite di Coppa Italia e Superoppa.

È stata top scorer del campionato nel 2016/2017 (a 18 anni) e nel 2018/2019.

Ha toccato l’apice nei suoi due anni a Novara, dove si è trovata ad attaccare una quantità davvero esorbitante di palloni (oltre mille a stagione).


Positività in attacco

«Sì ma – vi potrebbero dire – è facile fare tanti punti quando ti alzano tutti i palloni. E poi Paola fa tanti errori». Vero.

C’è però un dato che più di ogni altro rende impressionante l’impatto di Egonu. La percentuale di positività in attacco. Ovvero il numero di punti in rapporto con il numero di palloni attaccati.

Nelle ultime due stagioni ha attaccato col 59% e il 54%. In pratica, più di un pallone ogni due che le sono stati alzati sono diventati punto. Sono percentuali impressionanti, che di norma solo i centrali (che attaccano spesso alzate “perfette”) sanno tenere. 

Per capirci, tra le sue pari ruolo la seconda nella classifica della positività è stata la polacca Magdalena Stysiak con circa il 42%. Oltre 12 punti percentuali in meno.

Le percentuali di Paola Egonu sono costantemente aumentate, anno dopo anno. In particolare con il passaggio all’Imoco Conegliano, dove attacca meno palloni ma più incisivi, serviti dalle meravigliose mani dell’alzatrice polacca Asia Wolosz.

Solo nella stagione corrente è scesa sotto al 50%: un’annata complicata e senza sosta, passata per Olimpiadi ed Europei. Pur sottotono, la sua resta però resta anche oggi la percentuale migliore tra le schiacciatrici di palla alta del campionato.


Muri subiti

Nella stagione 2018/2019 Paola Egonu ha subito 66 muri punto dalle avversarie.

Nel campionato successivo, con il trasferimento all’Imoco Conegliano, è passata a solo 8 murate subite.

È vero, quell’annata è stata interrotta dalla pandemia in primavera e si è giocato complessivamente meno; ma resta comunque un dato da far cascare la mandibola: solo 8 muri punto subiti su 412 attacchi e 224 punti realizzati.

Un numero che dà la misura di quanto sia extraterrestre quest’atleta che, semplicemente, viaggia ad altezze troppo superiori rispetto alla gran parte delle sue avversarie.


Ace

Non dimentichiamo, infine, che Paola Egonu è un’arma micidiale anche al servizio. La sua battuta salto spin (ovvero con palla che ruota in volo, a differenza della salto float che rimane immobile in aria) è temutissima dai ricettori.

Paola non ha mai concluso l’anno con il maggior numero di punti diretti in battuta, come ad esempio la palleggiatrice americana Micha Hancock; ma se si sommano le ultime 6 stagioni e mezza di serie A1 femminile, ovvero dal suo esordio, è lei la leader incontrastata degli ace.

A oggi sono 206.


Titoli

I trofei non sono tutto, siamo d’accordo, ma la dicono comunque lunga sul valore di un’atleta.

A 23 anni e con sei stagioni e mezza all’attivo, Paola Egonu ha già alzato tutti i titoli di Club che si possano vincere in Italia.

  • un campionato italiano
  • 5 Coppe Italia
  • 4 Supercoppe
  • un Mondiale per club
  • due CEV Champions League con la maglia di due diverse squadre

In quasi tutte le competizioni è stata nominata MVP (Most Valuable Player).

La sua Imoco Conegliano ha inoltre superato il record del maggior numero di vittorie consecutive: 76 partite, tra competizioni italiane e internazionali, senza mai perdere.

Paola Egonu record Conegliano

Con la Nazionale, ha ottenuto una medaglia d’argento al Mondiale del 2018, perso in finale al tie break contro la Serbia. Poi una recentissima medaglia d’oro all’Europeo 2020, nuovamente in finale contro la Serbia.

La Nazionale di pallavolo femminile dell’Italia non vinceva un titolo dal 2009, più di un decennio.

Possono arrivare ancora altri trofei? Assolutamente sì: tutti quanti ce lo auguriamo.

La storia di Paola Egonu non è ancora finita. Sembra purtroppo che il suo futuro possa essere, almeno per le prossime stagioni, fuori dai confini dell’Italia. Forse in Turchia, alla corte di coach Guidetti. Ancora non lo sappiamo per certo.

Quello che sappiamo è che è stato davvero un privilegio averla vista in azione in questi anni.