Gennaio 21, 2021

Via alla serie B, ma senza tampone obbligatorio. «Preoccupati»

Tommaso Dotta

«Mi chiamo Stefano, alleno una B2 femminile in provincia di Vicenza. Vi scrivo per chiedervi aiuto».

«Ciao! Sabato gioco e poi torno in famiglia. Non c’è obbligo di tampone e sono già in ansia».

«Gioco per passione, mica per lavoro. Se mi ammalo e non posso lavorare come faccio?»


Nel fine settimana centinaia di pallavoliste e pallavolisti tornano in campo. Ricominciano i campionati di serie B.

Dopo quasi un anno di astinenza forzata dallo sport che amiamo. Dopo mesi di quarantene, di streaming in pigiama, con sporadici allenamenti in 7 o 8; con le sfide ad Among Us con gli amici, ognuno sul divano col proprio cellulare, come apice dell’adrenalina.

Dovrebbe essere una grande notizia, un giorno di festa. Tutto vogliamo tornare alla normalità, tornare a sfogare le nostre frustrazioni su quel pallone.

E invece qualcosa guasta l’atmosfera.

L’incubo di questa pandemia è la sua capacità di rovinare persino i pochi, piccoli piaceri che di tanto in tanto ci proviamo a concedere; perché l’ansia del virus, che potrebbe da un giorno all’altro colpire noi o i nostri cari, non ci lascia mai.

Quelli che abbiamo riportato all’inizio del nostro articolo sono solo tre dei moltissimi messaggi che Problemi di Volley ha ricevuto in questi giorni. Cosa sta succedendo?


Niente tampone obbligatorio pre partita

In serie A, prima di ogni incontro le giocatrici e i giocatori hanno l’obbligo di sostenere un tampone molecolare istantaneo. In serie B, e in tutte le serie minori che potrebbero iniziare a settimane, questa accortezza anti contagio non c’è. Si prevede un unico test sierologico per atleta a inizio stagione.

Diverse voci preoccupate si sono alzate per criticare protocolli sanitari molto “elastici”, che ancora risalgono a prima della seconda ondata di Coronavirus.

«A Montecchio, a causa del Covid, abbiamo perso un dirigente. E abbiamo avuto il vice presidente ricoverati in terapia intensiva – racconta Carla Burato, della commissione antiCovid di LVF, sulle pagine del Giornale di Vicenza -. Mi chiedo come sia possibile dare il via a un campionato con sole autocertificazioni, oggi che siamo ancora in zona arancione, in piena pandemia. Persino la bolla super protetta della Champions ha fallito. Pensiamo cosa potrebbe succedere ad atleti di serie B, che magari hanno un lavoro e dopo ogni partita devono tornare a casa dalle proprie famiglie».


Il parere di Assopallavolisti

L’Associazione Italiana Pallavolisti nei giorni scorsi ha inviato alla FIPAV un blocco di proposte per aggiornare il protocollo per la serie B:

  • previsione di evitare il cambio campo per limitare i contatti e i contagi;
  • obbligo utilizzo mascherine in panchina;
  • utilizzo di una rete particolare che possa avere una pellicola trasparente con ciò limitando il passaggio di droplets;
  • fondamentale previsione di test antigenico rapido almeno ogni 15 giorni;
  • riduzione delle tasse gare per le società, in modo tale da dare respiro e sostenibilità a tutto il sistema.

Cosa deciderà la Federazione? Avanti tutta?

E voi cosa ne pensate?