Marzo 6, 2023

Abolizione della ricezione in palleggio: spieghiamo i motivi

Tommaso Dotta

Ai prossimi Mondiali giovanili 2023 la FIVB testerà una modifica del regolamento della pallavolo: l’abolizione della ricezione in palleggio.

A riportarlo è il portale Volleyball.it.

In primo tocco, dopo la battuta avversaria, saranno consentiti solo bagher. Oppure, in pieno stile beach volley, tocchi alti a mano unite, aperte o a pugno.

Quali possono essere le ragioni di questa scelta?

Fondamentalmente una: provare a invertire una tendenza degli ultimi anni.

La tecnica di rice in palleggio ha reso, nel volley maschile, molto meno efficace e disinnescato la pericolosità della battuta tattica flottante. Ovvero quella con il pallone “immobile” in aria, che tende a mettere in difficoltà per la sua precisione (colpire la zona giusta, il giocatore giusto) più che per la sua potenza. A dominare la scena, almeno nell’alto livello, è il servizio salto spin che ha reso celebri atleti come Andrea Sartoretti o Ivan Zaytsev. Non è per niente raro oggi vedere squadre in cui 5 giocatori su 6 servono saltando e tirando a tutto fuoco; realizzando tanti ace, ma commettendo anche caterve di errori che spezzettano il gioco.

Ad esempio la Gas Sales Bluenergy Piacenza che ha appena vinto la Coppa Italia 2023, nella quale il solo Edoardo Caneschi (e a volte nemmeno lui) faceva ricordo alla float tattica. Nel frattempo Simon, Leal, Lucarelli, Brizard e Romanò martellavano senza ritegno.


Abolire la rice in palleggio, secondo la FIVB, potrebbe invogliare il ritorno alla battuta float, che diventerebbe in questo modo più complicata da ricevere. E disincentivare in parallelo la spin.

In secondo luogo, l’azione di cambiopalla, che nel volley maschile di alto livello ha percentuali di successo molto alte, sarebbe resa complessivamente più complicata. Forse si potrà quindi assistere ad azioni più lunghe, in cui il rapporto tra attacco e difesa risulti più equilibrato.

Questo, ovviamente, sulla carta. Si tratta pur sempre di un esperimento. La direzione che prenderà poi lo sport nella sua pratica, come sempre, è difficile da prevedere.

Servizio salto spin di Yuji Nishida