Da Nishida a Mauricio Borges: il mercato a sorpresa della Tonno Callipo
Se in questa lunga estate caldissima avessimo dovuto assegnare lo scudetto del volleymercato, tra le grandi favorite ci sarebbe sicuramente la Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia. Una squadra pressoché rivoluzionata, ancora guidata da quel Valerio Baldovin artefice del clamoroso quinto posto del 2020/21, ma che ha regalato dei veri botti di mercato. Nomi esotici da scoprire tutti insieme, per la gioia e curiosità di tutti gli appassionati che hanno ammirato i colpi dei nuovi fuoriclasse giallorossi solamente su YouTube.
Yuji Nishida, Mauricio Borges, Douglas Souza e non solo; conferme importanti come quelle di Saitta e Rizzo e arrivi di grandi personaggi del nostro campionato come Candellaro. L’operato della Tonno Callipo si è ancora una volta distinto per intelligenza, ma d’altronde quella calabrese è da sempre una realtà abituata a regalare guizzi come sono stati in passato quelli di Rafael, Murilo Endres, Anderson e non solo.
Come Tamberi, più di Tamberi?
L’ultimo arrivo in ordine di tempo è quello della stella giapponese Yuji Nishida, forse colui che ha generato maggior hype.
Yuji, 21 anni, sembra uno di quei cartoni animati nipponici in cui i personaggi saltano e restano in volo per secondi, minuti, ore. Ma lui non usa effetti speciali. Irreali capacità di salto, finalmente lo potremo ammirare in carne ed ossa. Sarà il primo giocatore asiatico nella storia di Vibo e di certo rappresenta uno degli arrivi più importanti e prestigiosi del nuovo corso giallorosso.
E pensare che al liceo si era approcciato al ruolo di libero. Ma un talento così, in seconda linea era totalmente sprecato. Ha cominciato a giocare seguendo le orme di sorella e fratello: è quest’ultimo, impiegato della JTEKT Corporation, che gli rivela che l’azienda è anche proprietaria di una squadra di volley. Il sentiero è tracciato, e così Yuji diventa un giocatore degli Stings, dove comincia a conoscere un po’ di Italia perché allenato da Federico Fagiani.
Un capitolo importante della sua storia la scrive nell’ottobre 2019. Coppa del Mondo, Giappone-Canada, tie break e 9-9. Nishida si presenta al servizio e chiude lì la partita: 15-9, 6 punti consecutivi di cui 5 ace! Mancino, è alto “solo” 186 centimetri e tocca i 3 metri e 50 in elevazione. Dopo aver visto il salto in alto di Gimbo Tamberi non dovremmo essere sorpresi di nulla. E invece statene certi che quando vedremo volare questo piccolo giapponese resteremo a bocca aperta, ancora una volta.
Brazil
Nello spogliatoio di Vibo forse si parlerà più portoghese che italiano. D’altronde, c’è una colonia brasiliana che vuole ben figurare in SuperLega, composta dagli schiacciatori Mauricio Borges e Douglas Souza a cui si aggiunge il centrale Flávio Gualberto. Colpi tecnici di gran qualità per i primi due, abili sia in ricezione che in attacco, reduci dall’oro conquistato alla VNL di Rimini e dalle Olimpiadi di Tokyo, dove in finale per il bronzo hanno ceduto all’Argentina. Anche il posto 3 ha fatto parte della spedizione verdeoro a Tokyo 2020 seppur da riserva, il che conferma le sue ottime qualità. Consolidato e proficuo asse col Brasile: ad oggi sono ben 22 gli atleti verdeoro nella storia della Tonno Callipo.
Mauricio è figlio d’arte, perché la madre Marilda Borges è stata una pallavolista. Anche il fratellone Everthon è un giocatore di volley. Olimpionico nel 2016, di fatto non partecipò alla cerimonia di premiazione. La moglie era incinta e, appena consegnato l’oro, corse al villaggio olimpico per prendere la borsa e volare verso casa. E così, qualche giorno più tardi, ecco una medaglia ancora più importante: sua figlia Valentina.
Douglas è diventato nel giro di pochi mesi il pallavolista con più followers al mondo grazie ai suoi 3,1 milioni di contatti. Merito delle sue doti come giocatore, ma soprattutto come persona. Nel 2018 ha fatto coming out, dichiarando spontaneamente di voler essere ricordato come il primo giocatore di volley al mondo ad aver il coraggio di dichiarare la propria omosessualità. L’amore non può essere motivo di vergogna. In Italia atterrerà con suo marito e i loro due amici a quattro zampe, Zoe e Chloe.
Esaustivo anche il centrale Flávio, che ha scelto il numero 13 perché “ci giocava il mio idolo brasiliano della pallavolo, Gustavo Endres”. Fratello di Murilo che, tra l’altro, ha vestito proprio la maglia di Vibo.
Gli altri innesti
A far coppia con Flávio ci sarà l’esperto Davide Candellaro, alla decima stagione in SuperLega, reduce da Piacenza ed esperienze prestigiose con Civitanova e Trento, oltre a cinquanta presenze in Nazionale. Lui stesso considera l’approdo a Vibo come un nuovo corso della sua carriera, e per questo ha abbracciato il numero 9 per la prima volta.
In banda, pronto a sgomitare per un posto, c’è il giovane francese (ma di origini bosniache) Luka Bašić, un altro che ha la pallavolo che gli scorre nel sangue. Reduce da un triennio a Milano, prima esperienza lontano da casa, è uno dei tanti figli d’arte: il papà è Veljko Bašić, c.t. tra le altre di Tunisia, Turchia e Montenegro. Ha allenato lo Ziraat nel 2012/13 con Vital Heynen a seguirlo come assistente. Tra gli ultimi successi, dal 2015 al 2019 è stato sulla panchina del Fenerbahçe vincendo un campionato e due coppe di Turchia.
In cabina di regia è arrivato Pier Paolo Partenio. Anche per lui, la pallavolo fa parte del DNA familiare: sua sorella Laura ha un lungo trascorso in Serie A1, papà Cesar è un ex-giocatore argentino che ha militato proprio in Italia. Pier è cresciuto in una importantissima scuola di pallavolo, quella della Lube, prendendo appunti dai migliori del ruolo tra cui Vermiglio, Travica e De Cecco. Anche la scelta del suo numero ripercorre una gioventù vissuta in mezzo ai grandi: “Quando ero piccolo alla Lube c’era Vermiglio che aveva il numero 5: da allora mi sono innamorato di questo numero e l’ho sempre indossato anche in Nazionale”.
I riconfermati
Sono tre i pilastri della scorsa stagione dei miracoli che avranno anche il compito di fungere da guida per i nuovi arrivati. Uno in particolare, che ha fatto sognare i tifosi calabresi. Iconici i suoi occhiali. Come uno degli X-Men, come Ciclope. È l’esperto Davide Saitta, leader e capitano giallorosso.
A fargli compagnia un altro che sembra avere i super-poteri, una corazza per difendersi dagli attacchi avversari: è il libero Marco Rizzo, alla terza stagione di fila in giallorosso. Infine, ecco il giovane Giovanni Gargiulo, centrale di belle speranze che anche quest’anno dovrà confermare quanto di buono ha fatto vedere nella sua prima stagione in SuperLega.
I giovani
Sarà destinato a un esordiente il ruolo di vice-opposto. Dopo tanta Serie A2, ecco l’occasione della vita per Luca Bisi, 27enne di Modena che nella scorsa stagione ha solo assaporato la SuperLega con la sua Brescia alzando però bandiera bianca in favore della Prisma Taranto. Tra gli esordenti, poi, anche il libero ventenne Davide Russo, proveniente da una regione fertile in questo ruolo come la Puglia (Corsano et al.). E poi il siciliano Alberto Nicotra, 18enne, messosi in luce nelle serie inferiori.
Un uomo solo al comando
A guidare la truppa, sempre lui: coach Valerio Baldovin. Tanti cambiament per Vibo Valentia, ma lo scoglio a cui tutti si aggrappano è sempre il veneto, bravo a modellare la formazione dello storico quinto posto della scorsa annata di SuperLega. Sarebbe facile ricominciare da lì, ma c’è un però: «Il quinto posto dell’anno scorso è stato una cosa favolosa e fantastica, però non può essere quello il punto di partenza». Chiaramente, il lavoro precedente è stato resettato, ma Vibo Valentia, sul mercato e in campionato, è sempre pronta a colpi a sorpresa.