Mazzanti: «Ecco perché Piccinini non rientra nel progetto Azzurro»
In una lunga e approfondita intervista su Volleyball.it, che consigliamo di leggere per intero, il ct della Nazionale femminile Davide Mazzanti spiega il perché non sta considerando Francesca Piccinini per le Olimpiadi di Tokyo.
Responsabilizzare le giovani
«Ho messo uno sbarramento all’età delle ragazze in Nazionale, ma non perché ad esempio Ferretti, Guiggi o Lo Bianco non fossero più in grado di starci. Anzi».
«Quando ero assistente in azzurro ho però notato un problema: quando le ragazze giovani si trovavano di fianco persone di esperienza, si creava quella cosa per cui la responsabilità doveva passare per forza dalle esperte».
«Sia chiaro, le giovani il posto in campo se lo devono meritare. Ma quella iniziativa di taglio delle “senatrici” servì a responsabilizzare quelle giovani su cui volevamo scommettere, per non limitare la loro crescita».
Piccinini alle Olimpiadi
«Il desiderio di Francesca di partecipare alle Olimpiadi deve essere visto come una spinta sacrosanta e bellissima. Vorrei che tutte le persone avessero un desiderio così acceso. E mi infastidisce vedere tanti commenti negativi quando un atleta decide di sfidare sé stesso fin che ha un briciolo di energia in corpo. Affermare che Buffon, Valentino Rossi o Federer debbano smettere perché hanno vinto tanto e sono vecchi è andar contro lo spirito del campione. Questi atleti vanno applauditi, non criticati».
«Non ho mai considerato però Francesca come parte del progetto perché questa squadra sta facendo un percorso di crescita e lo sta continuando».
Il ritorno di Elena Pietrini
«Elena sta benissimo, è molto motivata. Non ho condiviso la sua scelta la scorsa estate, anche per quello che è successo dopo. Ma non condividere una scelta e abbandonare una persona sono due cose ben diverse. È un po’ come i figli: non sempre condividiamo le loro scelte, ma non per questo li abbandoniamo. Con lei l’abbiamo messa su questo piano. Oggi l’ho vista motivata, ci siamo chiariti e ricomincerà appena potrà. Più tardi possibile, ovviamente, per lei e per il suo club».
Il caso di Alessia Gennari
«Su Alessia, tranne il primo anno in cui non l’ho considerata in partenza, nelle stagioni successive l’ho sempre chiamata. È stata una persona che mi ha detto no ma con grande dispiacere, perché sapeva che per la sua condizione fisica mettersi nella situazione di fare viaggi ogni settimana per la VNL le avrebbe tolto la possibilità di gestirsi la sua carriera nel tempo. Adesso dobbiamo studiare se c’è la possibilità di gestire il suo percorso all’interno dell’estate».