Giugno 5, 2021

Il ritorno di Roma Volley in serie A1 femminile: mancava da 23 anni

Alice Chiarot

Ci sono voluti ben 23 anni per vedere Roma di nuovo in Serie A1. Una soddisfazione ancor più grande, per un risultato arrivato dopo due stagioni davvero molto difficili a causa della pandemia.

Una cavalcata verso il titolo cominciata il 20 settembre 2021 con la vittoria per 3-1 contro Pinerolo, proseguita poi con il raggiungimento del secondo posto nella pool di campionato che ha permesso alla squadra di coach Cristofani di qualificarsi per la pool successiva, quella della promozione. Da lì, dopo 28 partite giocate (di cui l’Acqua & Sapone Roma Volley ne ha vinte 22 e perse solamente 6), è arrivata la tanto sognata promozione nella massima serie. La partita che ha sancito il passaggio ufficiale è stata quella vinta per 3-0 contro Cutrofiano.

Il progetto Roma Volley

Non è un caso che Roma sia ritornata ai più alti splendori. Il 2018 è stato l’anno del cambiamento: a fine estate, il presidente Pietro Mele ha chiamato nella propria società Barbara Rossi che, forte dell’esperienza fatta al Volley Pesaro nella stagione 2016/2017 con la conquista della promozione e la stagione successiva con il raggiungimento dei playoff scudetto, si è messa subito al lavoro.

Dall’unione della società maschile con quella femminile, è nato il sodalizio Roma Volley Club.

Principalmente sono stati due i passi successivi: molto importante si è rivelata la collaborazione con il settore giovanile del Volleyrò Casal de’ Pazzi; sono state numerose le giovani atlete arrivate dal vivaio che hanno portato alla squadra romana freschezza e temerarietà. Assieme a questo, l’estate scorsa sono stati conclusi diversi movimenti di mercato che hanno permesso di allestire una rosa molto competitiva: alle giovani sono state affiancate atlete d’esperienza.

La rosa

Roma Volley

A guidare queste ragazze come capitano, è stata l’esperienza e il talento di Valeria Papa, tornata a giocare nel nostro campionato a conclusione dell’esperienza brasiliana al Flamengo. Dopo aver sperimentato un tipo di pallavolo più fisica, l’atleta ha fatto ritorno a quella nostrana, più tecnica e tattica. Al suo arrivo si è raccontata più consapevole dei propri mezzi e pronta ad affrontare la sfida che aveva davanti, ovvero la conquista della serie A. E ha mantenuto quanto promesso.

Sue compagne di reparto sono state Alessia Arciprete, già riconfermata per la prossima stagione, e le giovanissime Anna Adelusi, classe 2003, romana d’adozione, proveniente dal vivaio di Volleyrò Casal de’ Pazzi, e Linda Giugovaz, classe 2000, che nelle precedenti stagioni a Caserta era stata partecipe di un’altra promozione in A1.

Nel reparto centrali si sono alternate Claudia Consoli, altro innesto proveniente dalla sinergia con Volleyrò, Asia Cogliandro e Sofia Rebora. Per quest’ultima, la stagione appena passata è da incorniciare, dal momento che è stata tra le 10 miglior centrali del campionato con 241 punti totali messi a referto. Sofia, dopo aver giocato come titolare per tre anni a Mondovì, la scorsa estate è stata chiamata a murare per la società capitolina, e non ha disatteso le aspettative.

Il reparto liberi invece è stato affidato a un’altra “vecchia” conoscenza del nostro campionato, Ilaria Spirito. La giocatrice (che solo per un infortunio all’ultimo momento non ha partecipato, con la Nazionale, alle ultime Olimpiadi di Rio) ha potuto portare a questa squadra l’esperienza fatta in A1 con Busto Arsizio, Casalmaggiore e il Club Italia. A seguire le sue orme come secondo libero c’è stata Giulia Bucci, classe 2002, anche lei riconfermata per la prossima stagione.

Cristofani, con cui molte giocatrici avevano già giocato, ha avuto modo poi di affidare la cabina di regia alla freschezza e alla spregiudicatezza delle giovanissime Gaia Guiducci, classe 2002, e Roberta Purashaj, classe 2003, entrambe giocatrici provenienti dal vivaio di Casal de’ Pazzi.

A chiudere la rosa, gli opposti Clara Decortes, che nelle stagioni precedenti aveva giocato in A1 con la Millenium Brescia – con cui, a cavallo fra 2017 e 2018, aveva guadagnato la promozione alla massima serie giocando da protagonista – e Bintu Diop.

Quattro chiacchiere con Stefano Saja

Ed ecco che, conquistata la serie A1, si pensa già alla prossima stagione. In queste settimane stanno arrivando le prime conferme delle giocatrici che resteranno alla Roma Volley, così come le notizie delle prime cessioni (Ilaria Spirito, Bintu Diop e Gaia Guiducci).

A salutare la società capitolina è stato anche coach Luca Cristofani, che il prossimo anno vedremo sulla panchina della Bartoccini Fortinfissi Perugia. A prendere il suo posto sarà Stefano Saja che, a 46 anni, si prepara a esordire in serie A1 dopo una lunga gavetta: prima le esperienze sulle panchine di Bergamo, come assistente di Marco Fenoglio, e di Piacenza, con Giovanni Caprara, oltre al periodo svolto con la Nazionale Italiana Maschile. Poi il passaggio a primo allenatore a Soverato e, nelle ultime tre stagioni, sulla panchina di San Giovanni in Marignano, con cui è riuscito a centrare nel corso del tempo una finale per la promozione in A1 e due finali di Coppa Italia di serie A2.

Abbiamo avuto modo di chiedergli di persona come si sta preparando a questa nuova avventura.

Ciao Stefano! Questo sarà il tuo primo anno da primo in A1? Com’è la sensazione?

«Molto buona. Per chiunque faccia il mio lavoro, arrivare al massimo livello è sempre un obiettivo. Ancora di più per uno come me, che non ha avuto la fortuna di essere un giocatore di alto livello, ed è quindi partito con tutta la gavetta dalle giovanili».

Quanto è complicato il salto da A2 a A1? Per te che hai lavorato a lungo da scoutman, c’è qualche dato che possa confermare questa differenza?

«Il salto è notevole. Per farla semplice, la palla viaggia più veloce e più in alto».

«I dati numerici sono, purtroppo, aleatori. I rapporti tra attacco e difesa, tra battuta e ricezione in A2 e A1 più o meno si equivalgono. In A1 risulta ancora di più che l’attacco la fa da padrona. Abbiamo a che fare con un gioco che diventa un po’ più simile al maschile, con scambi mediamente più brevi».

«In A2 con ricezione positiva si mette per terra al primo attacco un cambiopalla su quattro / cinque. In A1 questo dato è molto inferiore».

La società sta ovviamente preparando la squadra all’esordio in A1. Tu, invece, come ti preparerai?

«Studio e osservo. Sto passando questo periodo a guardare video di giocatrici per il mercato. Purtroppo, a causa dei lunghi playoff, siamo un po’ in ritardo rispetto al mercato di A1, che molte squadre hanno già chiuso. Dovremo rivolgerci all’estero, affidandoci tanto ai video, per capire quali potrebbero essere le migliori possibilità».

«Sto però riguardando tanto anche il campionato di A1. Sto analizzando le partite per capire i modelli di prestazione: quali saranno i nostri obiettivi tecnici e tattici da provare a raggiungere per essere competitivi nella serie».

Il palasport

La società romana, con il passaggio alla massima serie, sta facendo i conti con un problema non da poco: la questione del palazzetto in cui, il prossimo anno, la squadra dovrà giocare in casa. Infatti, precisi standard di grandezza e capienza della struttura – la struttura dovrebbe poter accogliere 1500 persone e dovrebbe misurare almeno 8 metri in altezza – non permettono che la squadra continui il proprio percorso all’interno del Palafonte. La sinergia appena siglata con la società Eurobasket Roma è stata sviluppata anche all’insegna della ricerca di un nuovo impianto dove le due squadre potranno affrontare i rispettivi campionati.

Foto di Roma Volley Club