Ottobre 1, 2019

«Così muore lo spirito del Beach». Il grido di allarme dalle spiagge italiane.

Tommaso Dotta

Questo fine settimana in Liguria è accaduto qualcosa, nel suo piccolo, di storico per il mondo del Beach Volley italiano. Qualcosa che rischia di segnare la fine di un’epoca e l’inizio di un’altra.

La Federazione Italiana Pallavolo ha preteso, per la prima volta con forza, il rispetto delle norme imposte dai manuali 2018 e 2019: mai più tornei che vedono tesserati Fipav giocare fianco a fianco ai non tesserati.

È accaduto al primo giorno di gare del torneo Riviera Beach Volley di Finale Ligure: di fronte a centinaia di iscritti giunti in Liguria da tutto il Nord Italia, il supervisore Fipav ha intimato l’annullamento della manifestazione e minacciato possibili sanzioni sportive ai partecipanti, quali deferimenti e squalifiche.

L’evento si è comunque svolto, ma solo per gli atleti non tesserati Fipav e a rischio sanzione.


L’organizzatore ha così scelto di scrivere una lettera alla Federazione e chiedere un incontro ufficiale. «Mi assumo totale responsabilità della commistione di atleti Fipav e Opes – ha sottolineato Alessio Marri – pronto ad affrontarne le conseguenze. Più di ogni altro raduno nazionale, ho provato a integrare il regolamento con la nostra manifestazione. Ritengo però che la scelta di farlo rispettare in toto calpesti la filosofia con cui nascono il Riviera Beach Volley e tutti gli altri grandi raduni internazionali: la possibilità di avere nella stessa manifestazione giocatori professionisti e amatori, in una festa e celebrazione dello spirito di massa del Beach Volley».

«Rispettare il regolamento – continua Marri – significa scindere coppie miste composte da un Fipav e un atleta Opes che liberamente scelgono di iscriversi. Significa ghettizzare atleti che invece, per nostra filosofia, si scontrano nel campo di gara in gironi promiscui conquistandosi attraverso il merito un tabellone per professionisti, amatori e principianti. Non trattandosi di un campionato ma di un evento fine a sé stesso, è un modo di dare un’opportunità sportiva democratica a chiunque se la conquisti sul campo».

La richiesta della lettera (qui in versione integrale) è quella di un incontro nazionale con tutte le parti in causa, che risolva l’impaccio burocratico generato dalle norme dei manuali di Beach Volley 2018 e 2019.

La Fipav risponderà?