Ottobre 29, 2020

La protesta delle pallavoliste polacche. Cosa sta succedendo?

Tommaso Dotta

Durante l’ultima giornata di serie A femminile, le pallavoliste polacche che giocano nel nostro campionato sono scese in campo con un fulmine rosso “tatuato” sul braccio.

Cosa significa?

Lo abbiamo visto fare ad Asia Wolosz, palleggiatrice dell’Imoco Conegliano. A Malwina Smarzek e Magdalena Stysiak, schiacciatrici dell’Igor Novara e della Savino del Bene Scandicci. Alla protesta si sono unite anche altre vecchie conoscenze della Lega Volley femminile, come Kasia Skorupa e Kasia Skowronska.

Avversarie sul campo, ma unite da una stessa causa. Quale?


In Polonia si sta manifestando contro le restrizioni al diritto all’aborto. Le proteste vanno avanti da almeno 5 giorni, con dimostrazioni di piazza in tutto il paese.

Ebbene sì: nell’anno 2020, in una Nazione dell’Unione Europea a due passi da noi, si è messo seriamente in discussione un diritto che sembrava acquisito da ormai una quarantina di anni.

Questo lunedì il Tribunale costituzionale polacco ha dichiarato illegale l’interruzione di gravidanza per malformazioni del feto. Ma è solo l’ultima di una lunga serie di restrizioni che il governo polacco ha tentato negli ultimi anni di applicare contro educazione sessuale nelle scuole, supporti alla gravidanza, diritti LGBT.

Secondo le organizzazioni femministe sono tra le 100mila e le 200mila le donne polacche che ogni anno sono costrette a ricorrere all’aborto clandestino o ad andare all’estero per poter aver accesso a questo loro diritto (in genere in Slovacchia, Repubblica Ceca, Germania o Ucraina).


La situazione si è fatta particolarmente bollente nel fine settimana. I manifestanti, pur pacificamente, sono entrati per protesta nelle Chiese durante le celebrazioni. I leader dell’estrema destra polacca hanno annunciato la formazione di una «guardia nazionale» per difenderle. Si teme quindi una pericolosa escalation.

Non potendo partecipare di persona alle manifestazioni, le atlete hanno deciso di utilizzare i loro profili social come megafono per amplificare la portata del messaggio.