Luglio 14, 2020

Il ministro Spadafora annuncia: «Abbiamo abolito il vincolo sportivo»

Tommaso Dotta

Ormai da anni il vincolo sportivo pende, come un’enorme spada di Damocle, sulle teste di migliaia di giovani pallavoliste e pallavolisti d’Italia. Nei casi più drammatici li ha costretti a smettere di praticare lo sport che amavano.

Oggi questa situazione potrebbe cambiare, per volere di Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport. In una recentissima diretta su Facebook, il ministro ha annunciato una rivoluzione nel prossimo Testo Unico: «Abbiamo tolto il vincolo sportivo nel dilettantismo, una norma direi medioevale».


CHE COS’È IL VINCOLO SPORTIVO?

Il vincolo sportivo, che si assume con il tesseramento, consiste nell’obbligo per l’atleta di praticare lo sport della pallavolo esclusivamente nell’interesse della società per la quale si tessera. E nel divieto di praticare il medesimo sport con altre società, salvo il consenso di quella per cui è tesserato.

Tesserarsi è obbligatorio, non solo per giocare ma anche per allenarsi. Il tesseramento dura un anno. Ma, al compimento del 14° anno d’età dell’atleta, ha inizio un rapporto della durata di un decennio con la propria asd, che dura fino al compimento dei 24 anni.

Qual è la ratio dietro la norma? Fondamentalmente quella di proteggere i vivai delle società sportive dilettantistiche, che si prendono in carico la formazione di un giovane atleta per poi rischiare di perderlo del tutto l’anno successivo, senza avere nulla in cambio. Il vincolo consente di ottenere ricavi dalla cessione dell’atleta.

Questa norma dipendeva quindi dal buon senso dei dirigenti ed è stata, purtroppo, spesso abusata; anche e soprattutto nelle piccole realtà di paese, dove il campanilismo tra società vicine può essere molto forte. A volte ha costretto le famiglie degli atleti a spendere grosse somme per portare i figli altrove. Nei casi più drammatici, ha indotto le giovani pallavoliste e pallavolisti a smettere di giocare.

Le storie personali sono innumerevoli e persino noi di Problemi di Volley ne abbiamo ricevuto a decine dai nostri follower, genitori e atleti, senza poter dare loro risposta.


COSA PREVEDE LA MODIFICA?

La riforma toglierà la possibilità di vincolarsi per un numero altissimo di anni. Gli atleti, ha spiegato Spadafora, potranno liberarsi “a fronte di parametri che saranno fissati dalle singole federazioni”.

Il Testo Unico per lo sport verrà presto pubblicato sul sito del ministero. Si tratta di una legge delega, che dovrà essere esaminata dal Consiglio dei Ministri e venir approvata, nelle intenzioni di Spadafora, entro la fine dell’estate. A questo punto la palla passerà alla Federazione italiana pallavolo, che dovrà riunirsi in assemblea nazionale e stabilire i parametri per la pallavolo.

Molto probabilmente i giocatori e le giocatrici, per svincolarsi, dovranno comunque pagare un indennizzo proporzionale all’età, al curriculum, agli anni di militanza, alla categoria di destinazione. I prestiti e le cessioni non saranno però stabiliti dalle singole società, ma saranno regolamentati da parametri fissi, che nel complesso dovrebbero essere più bassi rispetto a quelli oggi in vigore.

In ogni caso, vi terremo informati sugli sviluppi di questa piccola ma importante rivoluzione.

Vincolo sportivo pallavolo