Settembre 16, 2019

Italvolley femminile sempre sul podio: un movimento giovanile in crescita

Tommaso Dotta

Cosa accomuna i campionati Europei Under 16 disputati quest’estate a Zagabria, i Mondiali Under 18 in Egitto, i Mondiali Under 20 in Messico e gli Europei delle Nazionali maggiori appena conclusi in Turchia?

Le pallavoliste azzurre dell’Italia su ogni podio!

E se da un lato è normale per qualsiasi sportivo essere deluso di non aver mai conquistato il gradino più alto, dall’altra non si può ignorare la dimostrazione di forza di un movimento, quello della pallavolo femminile italiana, in grande crescita. Per lo meno dal punto di vista tecnico.

Perché il trionfo di un singolo gruppo può essere frutto del caso. Di una generazione particolarmente dotata. O di assenza di avversarie di livello.

Ma la costanza di rendimento di ogni squadra è, senza dubbio, sintomo di un lavoro fatto bene.

È un risultato che dovrebbe far provare una punta di orgoglio a tutti coloro che, per lavoro o semplice passione, dedicano alla pallavolo anche solo una piccola parte delle loro giornate. A partire dagli istruttori del Minivolley fino ai dirigenti accompagnatori delle squadre di provincia.

I successi di chi è in cima al movimento sono infatti solo la classica punta dell’iceberg sorretta da una base di centinaia, migliaia di appassionati.


La creazione del Club Italia

I risultati di oggi partono da lontano e vedono, ancora una volta, lo zampino di Julio Velasco. Un guru che spesso è collegato ai successi degli uomini, ma di rado a quelli delle donne.

Invece fu proprio a lui che la Federazione chiese di risollevare le sorti azzurre in chiave femminile. Nel 1997 la Nazionale maschile era ormai rodata e autosufficiente, mentre le ragazze non si erano nemmeno mai qualificate per i Giochi Olimpici.

L’arrivo sulla panchina del duo formato da Velasco e dal suo assistente Angelo Frigoni portò, in parallelo, alla creazione del Club Italia: una società di proprietà della Federazione stessa, che raccoglie le più promettenti giovani giocatrici del Volley nostrano; che gli permetta di allenarsi tutto l’anno e cementare un gruppo senza lo stress legato alle competizioni con le proprie società di appartenenza.

Fu proprio lì che crebbero Simona Rinieri, Elisa Togut, Anna Vania Mello ed Eleonora Lo Bianco. Colonne portanti di quel gruppo che, cinque anni dopo, sarebbe salito sul tetto del mondo.

Un tetto che ci è sfuggito di appena tre punti lo scorso anno.

Un tetto su cui speriamo di ritornare, prima o dopo, tutti quanti insieme.